
27 dicembre 1831: è questo il giorno in cui partì dal porto di Plymouth il brigantino HMS Beagle per intraprendere un lungo viaggio intorno al mondo. Lo scopo principale della spedizione era quello di compiere rilevamenti idrografici per tracciare carte nautiche aggiornate ed aprire nuove rotte; altri obbiettivi erano la registrazione di maree, condizioni metereologiche, effettuare osservazioni astronomiche e, intento di certo non secondario all’epoca, riportare tre indigeni fuegini “educati” in Inghilterra nella loro terra d’origine per fondare una missione. Oltre a questo viaggio, il Beagle ne compì uno prima, nel 1825, e uno dopo, nel 1837. Tuttavia è proprio questo, dalla durata di cinque anni (ben più dei due che erano stati inizialmente previsti), ad essere il più famoso, ed il motivo è presto detto: a bordo vi era un giovane appassionato di natura, destinato a diventare uno dei naturalisti più illustri di sempre. Altri non è che l’allora ventiduenne Charles Darwin. Durante la spedizione del Beagle, Darwin raccolse campioni, compì osservazioni, prese appunti e tracciò disegni di tutto quel che scopriva. E mentre il brigantino effettuava lunghe soste, il giovane scienziato si addentrava nell’entroterra compiendo lunghe spedizioni esplorative.

Quando si imbarcò sul Beagle, Darwin era un ragazzo pieno di entusiasmo e di passione per la natura, ma non aveva titoli accademici rilevanti o esperienze significative sul campo. Al termine dei cinque anni di esplorazione, aveva raccolto una quantità tale di informazioni che, negli anni a seguire, gli permise di elaborare teorie rivoluzionarie. La più conosciuta di tutte è sicuramente la teoria dell’evoluzione per mezzo della selezione naturale, ma non è l’unica; Darwin, infatti, si occupò anche della selezione artificiale a cui sono sottoposte le specie allevate dell’uomo. Seppur meno note, elaborò anche varie teorie in ambito geologico, tuttora valide: ipotizzò che i paesaggi vengono modificati da abbassamenti e sollevamenti del terreno avvenuti in tempi lunghissimi, suggerì quale potesse essere l’origine degli atolli oceanici, capì che la Terra non è immutabile ma bensì un pianeta molto dinamico ed in continuo cambiamento.

Ed ecco quindi spiegato perché “Un oblò sul Beagle”! Questo sito vuole essere un viaggio virtuale attraverso le meraviglie che si celano nel mondo delle scienze naturali, proprio come fu la spedizione del brigantino HMS Beagle. E, senza presunzione alcuna, così come Darwin partì giovane e inesperto e al suo ritorno diventò un affermato naturalista con innumerevoli conoscenze, spera di offrire un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo ed appassionarsi a tutto ciò che questo nostro pianeta ha da offrirci. Insomma, un po’ come stare affacciati ad un oblò sul Beagle stando comodamente seduti sul divano di casa!