STORIA DI UN SUPEREROE, UN GHIOTTONE E UNA SALAMANDRA

Protagonista di numerosi fumetti, è conosciuto per il suo carattere burbero e solitario, i sensi sviluppati e gli artigli retrattili; negli ultimi anni è stato portato alla ribalta da una fortunata saga, rendendolo uno dei supereroi più conosciuti e amati. Stiamo parlando di James Howlett, meglio noto come Wolverine.

L’attore Hugh Jackman nei panni di Wolverine
The WolverineHugh Jackman as WolverineCC BY 3.0

Il personaggio è stato disegnato appositamente dal fumettista Len Wein con le sembianze di un ghiottone, il cui nome inglese è per l’appunto wolverine (da noi alle volte è conosciuto come volverina). Questo animale appartiene alla famiglia Mustelidae, ed è quindi imparentato con lontre, tassi, faine e donnole. Lo possiamo trovare nel nord di America, Asia ed Europa. Nel fumetto Logan, altro nome con cui il personaggio è noto, ha un fisico basso e tarchiato, proprio come il ghiottone: può arrivare ad essere lungo più di un metro, essendo alto solo 30-40 cm. Nei film questa rassomiglianza fisica viene persa: Hugh Jackman, l’attore che interpreta Wolverine, con i suoi 190 cm di altezza ha un fisico molto più slanciato.

Un ghiottone fotografato in Finlandia
yrjö jyske from Finland, The wolverine in the wilderness (48112068898)CC BY 2.0

Un’altra caratteristica che Len Wein ha preso dal ghiottone è il suo temperamento particolarmente aggressivo. È infatti un animale solitario che mal tollera intrusioni nel suo territorio; questo può arrivare fino a 1000 chilometri quadrati nei maschi, mentre le femmine tendono ad avere areali più piccoli sovrapposti a quelli dei maschi. Per dare un’idea, vorrebbe dire che in Lombardia ci sarebbe spazio solo per una ventina di ghiottoni, mentre in Molise non più di cinque. I pochi momenti in cui si possono trovare insieme più individui sono la stagione degli amori e lo svezzamento. Nell’ambiente in cui vive il ghiottone troviamo una possibile spiegazione per questo suo “caratteraccio”, grazie al quale riesce a mettere in fuga animali anche molto più grandi di lui come orsi e branchi di lupi. Vive in zone artiche, dove il freddo e la difficoltà a trovare cibo rendono la competizione per le prede molto agguerrita; lo stesso nome ghiottone deriva dalla voracità con la quale si nutre: meglio finire il pasto in fretta prima che arrivi qualcuno intenzionato a rubarlo! Il ghiottone può anche contare su un morso molto potente, grazie al quale riesce a frantumare ossa ghiacciate di renne e alci. Un altro comportamento tipico del ghiottone è la predazione in eccesso: quando ne ha la possibilità, uccide più prede di quelle che può consumare nell’immediato e le conserva in buche nel terreno e cavità di alberi per i periodi di scarsità.

Un ghiottone al Parc animalier de Sainte – Croix, con gli artigli ben visibili
MusicalineGlouton DSCF6742CC BY-SA 4.0

La caratteristica fisica sicuramente più nota di Wolverine sono i suoi artigli retrattili. Anche in questo caso troviamo qualcosa di simile nel ghiottone: ogni zampa ha cinque dita dotate di artigli ricurvi e semiretrattili che gli consentono di arrampicarsi piuttosto agevolmente sugli alberi. Animale e supereroe hanno però una grande differenza quando si parla di artigli. Nel ghiottone, così come nel resto dei tetrapodi, sono costituiti da cheratina, una proteina che si trova in unghie, capelli, fanoni, corna, penne, squame. Nel fumetto invece si racconta che gli artigli di Wolverine sono fatti di osso; saranno poi rivestiti dall’immaginario ed indistruttibile metallo adamantio solo più tardi, durante un doloroso esperimento.

Ambystoma mexicanum
AmandasofiaranaAxolotl ambystoma mexicanum anfibio ASAGCC BY-SA 4.0

Un altro potere di cui è dotato Wolverine è la capacità di guarire da ferite e rigenerare gli arti perduti in combattimento. In questo caso dobbiamo dire che il ghiottone non può fare niente del genere, ma nel regno animale troviamo numerosi casi di autotomia: in caso di pericolo, alcune specie sono in grado di automutilarsi e di far ricrescere l’arto perduto. Un esempio facilmente osservabile è quello delle lucertole muraiole, Podarcis muralis; se afferrate da un predatore, possono tagliarsi la coda contraendo appositi muscoli. Una nuova coda ricrescerà poi al posto della vecchia, alla velocità di un paio di millimetri al giorno. Alcuni scienziati della University of British Columbia si sono spinti a suggerire che il potere rigenerante di Wolverine sia simile a quello di Ambystoma mexicanum, comunemente noto come axolotl (https://www.scq.ubc.ca/howlett-novel-wolverine-protein-contributes-to-rapid-regeneration-and-heightened-cellular-replication/). Si tratta di una salamandra endemica della zona di Città del Messico. Questo animaletto è in grado di far ricrescere arti e numerosi organi, come occhi, polmoni e pure alcune parti del cervello; il processo viene portato a termine senza la formazione di tessuto cicatriziale. Questa peculiarità ha fatto sì che gli scienziati si interessassero molto al axolotl, arrivando a sequenziarne l’intero genoma nel 2018. Capire come sia possibile questo “superpotere” aprirebbe la strada a cure per lesioni spinali e per trattare persone colpite da ictus.

un oblò sul beagle

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