LISCI O RICCI: UNA QUESTIONE DI PROTEINE

Proteine, lipidi, acidi nucleici e carboidrati: tutti ne abbiamo sentito parlare. A scuola, quando ci vengono date le prime nozioni di chimica e biologia, ci è stato spiegato che queste macromolecole sono fondamentali per la vita. Resta però difficile immaginare come qualcosa di talmente piccolo da non essere neanche visibile possa produrre effetti macroscopici. È tuttavia possibile, in alcuni casi, avere una prova tangibile di tutto ciò. È il caso dei nostri capelli.

È innegabile, sono croce e delizia per molti di noi: chi li ha lisci li vorrebbe ricci, e chi invece li ha ricci farebbe di tutto per averli lisci. Se poi è una giornata piovosa ecco che tutti gli sforzi fatti per ottenere la piega perfetta se ne vanno in fumo. La grande varietà di forme di capelli non è altro che il risultato della struttura delle proteine che li compongono. Per capire meglio dobbiamo prima parlare proprio di loro, le grandi protagoniste di questa storia: le proteine.

Le proteine sono costituite da una o più catene di amminoacidi. Il numero e la sequenza con cui gli amminoacidi si presentano nella proteina sono molto importanti: una minima variazione e la proteina potrebbe non essere più in grado di svolgere le sue funzioni. Questa in biochimica viene chiamata sequenza primaria. Gli atomi di idrogeno presenti negli amminoacidi formano naturalmente dei legami, grazie ai quali la catena si piega su sé stessa: questi si chiamano legami a idrogeno e i ripiegamenti che creano costituiscono la struttura secondaria della proteina. Le catene poi si ripiegano ulteriormente assumendo una forma tridimensionale: si forma così la struttura terziaria e il responsabile dei legami che la tengono insieme, detti ponti disolfuro, è lo zolfo. Esiste infine la struttura quaternaria delle proteine, ossia l’unione di più catene a formare un’unica grande proteina. Dobbiamo infine dire che i legami a idrogeno sono legami deboli che si rompono facilmente, mentre i ponti disolfuro sono legami più resistenti che durano nel tempo.

Schema dei vari livelli di struttura delle proteine
Per gentile concessione: National Human Genome Research Institute https://www.genome.gov/

La proteina di nostro interesse è la cheratina: è il principale costituente di unghie, corna, fanoni e, per l’appunto, capelli. È una proteina ricca di zolfo che, come dicevamo prima, è il responsabile della sua struttura terziaria. Ed è proprio il numero e la disposizione di questi legami che, stabilendo la conformazione tridimensionale della cheratina, determina se i capelli sono lisci, ricci o mossi. Quando andiamo dal parrucchiere a fare la permanente o la stiratura, vengono usati dei prodotti che provocano la rottura dei legami disolfuro. I capelli poi vengono acconciati come si desidera e trattati con prodotti che ricompongono i ponti disolfuro nella nuova posizione. Come dicevamo prima, questi legami sono difficili da rompere e quindi la nostra nuova acconciatura durerà per parecchio tempo.

Cheratina in una cellula epiteliale umana
Viktoriia KosachCytokeratin filamentsCC BY-SA 4.0

L’effetto che otteniamo invece ogni volta che laviamo i capelli è temporaneo. L’acqua e il calore di phon e piastra infatti vanno ad agire sui legami a idrogeno e poiché questi sono legami deboli l’effetto ottenuto si protrarrà tutt’al più fino al lavaggio successivo. In pratica l’acqua va a rompere i vecchi legami a idrogeno e l’asciugatura ne farà formare di nuovi.

E l’effetto crespo che si crea con la pioggia? I responsabili in questo caso sono sempre i legami a idrogeno: più acqua è presente più legami si formano, andando a creare più ripiegamenti nella struttura secondaria della cheratina. Il risultato macroscopico che noi vediamo è l’effetto crespo, che sarà tanto più accentuato quanto più umidità è presente nell’aria.

Vale la pena ricordare che nei capelli c’è un’altra proteina che produce effetti visibili: la melanina, grazie alla quale le nostre chiome hanno colori diversi. Ma questa storia è per un’altra volta!

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di Anna Rossin Anna Rossin ha detto:

    spiegazione esauriente, malgrado ciò non ho capito se torneranno come prima della cura di monoclonali che sto assumendo. Ora sono mossi, crespi e dritti tutti sulla testa! Non aiuta la menopausa e non so come aiutarli a parte fialetta e pastiglie.

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    1. Gli anticorpi monoclonali riconoscono specifiche proteine e, legandosi ad esse, ne impediscono il funzionamento. Essendo la cheratina una proteina, è possibile che alcuni farmaci monoclonali abbiano effetti anche sui capelli. Trattamenti e integratori a base di cheratina aiutano a lisciare e ridurre l’effetto crespo nei capelli, ma in caso di problematiche specifiche solo un parrucchiere o uno specialista saprà consigliarle la soluzione più indicata per lei.

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